La Sacra Sindone di Torino

Museo della Sindone

Museo della Sindone di Torino

La Sindone è un lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino.
È diventata famosa in tutto il mondo per mostrare l’immagine di un corpo umano. Un uomo con un’altezza compresa tra i 178 e i 185 cm, con barba e capelli lunghi.
Secondo la tradizione, e la Chiesa Cattolica, questa dovrebbe essere la vera immagine del corpo di Gesù Cristo.

Il lenzuolo ha una trama a spina di pesce delle dimensioni di circa 441 cm di larghezza per 111 cm di larghezza. L’immagine è rimasta impressa sul tessuto, come in una fotografia, dopo che questo venne usato per avvolgere il corpo morto.

Il sudario di Torino presenta una gran quantità di dettagli, anche se poco visibili a occhio nudo. Ai nostri giorni, grazie alle moderne tecnologie, è comunque possibile osservare chiaramente macchie di sangue umano, segni di flagello e di chiodi nei polsi.

Il Sacro Lino resta in ogni modo un elemento importante per comprendere la Passione di Gesù. Anche se nel corso degli anni la comunità scientifica ha manifestato molti dubbi sulla sua veridicità.

Il più celebre rimane senz’altro quello dell’esame col metodo del Carbonio 14 del 1988. I risultati hanno evidenziato che un corpo sarebbe potuto essere avvolto tra il 1260 e il 1390. La datazione, per allontanare ogni possibile dubbio, venne eseguita in tre laboratori differenti.

Il caso più recente, invece, è quello che nel 2018 ha visto come protagonisti due ricercatori italiani. La ricerca, che si basa sulle più moderne tecniche di medicina forense, ha dato un esito sconcertante. Almeno la metà delle macchie di sangue sarebbero false, o non compatibili con quelle di un corpo morto in seguito a una crocifissione.
Queste ricerche non sono comunque riuscite a screditare la Sindone agli occhi dei fedeli.

 

Ostensione della Sindone

Fin dal 1578, quando il duca Emanuele Filiberto trasferì la capitale del ducato da Chambéry, la Sindone vien custodita nel Duomo di Torino. Dal 1694 la Sindone si trova sua attuale sistemazione nella nuova Cappella della Sacra Sindone.

Il sudario in cui venne avvolto il corpo di cristo non è di norma visibile al pubblico. Viene esposto in pubblico in determinati periodi che prendono il nome di Ostensione. Le più recenti sono avvenute nel 1978, 1998, 2000, 2010, 2013. L’ultima è stata quella svolta tra il 19 aprile e il 24 giugno 2015.

Tra le più recenti va senz’altro ricordata l’ostensione del 1998, la prima ad essere trasmessa su Internet. Grazie a una telecamera posta all’interno del Duomo è stato possibile anche seguire in diretta la visita del 24 maggio di Papa Giovanni Paolo II. Il Papa polacco è sempre stato un grande estimatore della Sindone. Celebri sono le sue parole “La Sindone è provocazione all’intelligenza”.

L’ostensione tenutasi dal 10 aprile al 23 maggio del 2010 è stata invece la prima del Terzo millennio. Ha coinvolto oltre due milioni e mezzo di pellegrini, compreso Papa Benedetto XVI. Il Pontefice tedesco ha sempre pensato alla Sindone come a “un mistero di croce e di luce”.

 

Il Museo della Sindone

Il museo venne fondato nel 1936, nella città di Torino, ad opera della Confraternita del Santo Sudario. Inizialmente ospitata in due piccole stanza adiacenti la Chiesa del Santo Sudario, dal 1998 è ospitato nella sede attuale che comprende anche la cripta della Chiesa.

Il museo dedicato al telo sindonico è composto da due parti distinte ma complementari. La prima è dedicata al percorso scientifico, la seconda a un percorso storico. Le due sale permettono di avere una panoramica completa sulle ricerche sindonologiche condotte fino ad oggi.

Nella prima parte viene dato risalto alle ricerche che si sono svolte sulla Sindone nel corso degli anni. Dalle prime rudimentali foto, fino alle indagini scientifiche più sofisticate degli ultimi anni, come quella alla luce ultravioletta. Quest’ultime, in particolare, hanno permesso di scoprire nuovi interessati particolari sul lenzuolo e le sue tracce di sangue.

Nella seconda parte ci si sofferma maggiormente sulla storia della Sindone. In questa sezione è possibile ammirare la cassetta in cui la Sindone giunse a Torino nel 1578. Oltre a questa è presente anche la teca in argento del ‘500 in cui venne stata custodita fino al 1998.

La Chiesa del Santo Sudario è un’altra tappa obbligatoria in ogni visita. Si possono osservare più di 160 oggetti e reperti. Qui viene anche conservata, ed esposta al pubblico, una delle copie esistenti della Sindone. A completare l’offerta uno spazio multimediale dove sono presenti fotografie e alcune immagini tridimensionali della Sindone.

 

Curiosità sul Museo

Ogni anno il museo viene visitato da circa 15 mila persone, che diventano più di 35 mila in occasione delle Ostensioni. Tra i visitatori si possono includere non solo pellegrini, ma anche scolaresche, gruppi organizzati o semplici turisti.
Numeri impressionanti se si pensa che il tutto è gestito su base volontaria.

La superfice museale comprende anche la sacrestia, una sala collezioni e una biblioteche. Questi spazi ospitano in totale circa 437 oggetti destinati all’attività di studio e di ricerca.

Nel complesso del museo venogno spesso organizzati degli appuntamenti religiosi, e culturali. Il più importante è sicuramente la “Festa della Sindone” che si tiene ogni anno il 4 maggio.

 

 

L’associazione “Amici del Museo della Sindone”

L’associazione nasce con l’intento di dare un sostegno concreto alla gestione del Museo della Sindone. Si occupa di tutto quello che comporta la gestione della struttura espositiva. Grazie alla coordinazione dell’associazione, e al lavoro dei volontari, il Museo è accessibile ai visitatori tutti i giorni dell’anno.
L’associazione si occupa anche della biglietteria, del book-shop del museo.

 

La Confraternita del SS. Sudario di Torino

La Confraternita nasce nel 1598 per coltivare e accrescere la devozione verso la Sindone. Infatti, anche se era arrivata a Torino solo da 20 anni era già riuscita a interessare molti fedeli e curiosi.

Anche se il suo impegno principario è inerente la Sindone, la Confraternità ha fatto molto anche in altri campi. Nei primi anni della sua fondazione ha costruito e gestitito il primo ospedale negli Stati Sabaudi. Più recentemente ha costituito il Centro Fratel Luigi Bordino.

Un altro merito della Confraternita del SS. Sudario di Torino è quello di aver istituito il Centro Internazionale di Sindonologia (CIS). Il CIS è l’ente preposto alla raccolta di tutto il materiale prodotto sulla Sindone nel corso degli anni. Presso la biblioteca del CIS è possibile anche avere un informazione completa sulle ricerche svolte.

Il materiale presente nella vasta biblioteca del CIS viene usato tutti i giorni da studiosi e ricercatori. Uno degli ultimi risultati ottenuti ha visto collaborare il professor Giulio Fanti, grande conoscitore della Sindone, e lo scultore Sergio Rodella. Grazie alla loro cooperazione è stato possibile ottenere una statua a grandezza naturale dell’Uomo della Sindone.

 

Museo della Sindone:

Indirizzo: Via San Domenico 28 – 10121 Torino
Telefono: +39(0)11.436.58.32
Fax: +39(0)11.431.92.75
Sito internet: https://www.sindone.it
E-mail: museo@sindone.org

Commissione diocesana per la Sindone:

Sito internet: https://www.sindone.org
E-mail: press@sindone.org

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